Sono un’inguaribile romantica, mi piace passare pomeriggi a sfogliare vecchie foto e a ricordare istanti del passato, riassaporare i momenti gioiosi vissuti, sentire vicine le persone che li hanno riempiti quei momenti.
Queste festività sono state particolarmente nostalgiche, ho pensato tantissimo alla mia famiglia, a quando ero bambina, ai nonni, ai miei cugini, alla spensieratezza con quale giocavamo tutti insieme.
La tecnologia di oggi ci consente di immortalare milioni di attimi della vita di tutti i giorni: immortaliamo qualsiasi evento, anche quello che non ha alcun significato. Forse è per questo che alle vecchie foto si attribuisce un significato più “intenso”, più “vero”. In passato, le foto erano scattate per racchiudere momenti davvero memorabili e quando si riguardavano le immagini catturate dall’obiettivo beh…..si riviveva l’istante nel pieno del suo calore.
Quando ero bambina, erano ancora molto diffuse le riunioni di quartiere sia tra i piccoli che tra i grandi. Ricordo benissimo quando tra gli adulti bastava un cenno per dar inizio ad una serata di festa, senza alcun motivo. Mio padre iniziava a suonare la fisarmonica, mia zia cominciava a cantare le note della melodia che ci faceva compagnia e si cominciava a ballare, grandi e piccoli, tutti insieme. In strada.
Magari accadeva per celebrare una giornata redditizia di lavoro nei campi, o un evento nazionale, insomma, bastava poco per dar inizio ad una festa.
Riguardando queste immagini ho pensato che molte delle nostre tradizioni sono sparite o stanno sbiadendo. Ed è per questo che appena rientrata in Italia, ho deciso di andare a visitare il Museo Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo che, per oltre un secolo, ne è stato il maggior centro di produzione.
Oltre a documentare la storia del celebre strumento, il museo rende omaggio ai molti imprenditori artigiani ed industriali che con la loro opera hanno contribuito a trasformare culturalmente questa zona delle Marche.
E di Castelfidardo, infatti, è il famoso Paolo Soprani che crea, a fine 800, un laboratorio dove riproduce, migliorandone e abbellendone le qualità, l’accordeon (congegno rudimentale viennese) e genera la prima fisarmonica gettando le fondamenta per una florida industria artigianale di questo strumento.
La qualità delle fisarmoniche prodotte in questa affascinante cittadina, è apprezzata in tutto il mondo.
Per mio nonno, la sua fisarmonica era più preziosa di un gioiello. Anzi, era il suo gioiello!
Ringrazio immensamente il personale del museo della fisarmonica di Castelfidardo per avermi accolta e accompagnata nel mio “viaggio verso i ricordi d’infanzia”.
Se vi trovate nelle Marche cari amici, inserite Castelfidardo fra le mete da visitare: a pochi minuti da Loreto e dal bellissimo parco del Monte Conero, questo paese offre panorami mozzafiato. Provare per credere!
Per Maggiori informazioni potete accedere al sito: http://www.museodellafisarmonica.it/
Thank you – enjoyed this … my dad loved his accordion 🙂
Absolutely! Happy you enjoyed my post:-)