Carnevale è la festa più allegra dell’anno, celebrata tra maschere, scherzi e soprattutto dolci gustosissimi. Il Carnevale precede infatti il periodo di astinenza della Quaresima.
La parola stessa ‘carnevale’ deriva dal latino carnem levare (“eliminare la carne”), forse influenzata anche dal latino vale (quasi fosse “carne, addio!“), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale (Martedi grasso), prima dell’inizio del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, in cui era interdetto l’uso della carne.
Il periodo di trasgressione si rispecchia nelle tradizioni culinarie delle diverse regioni italiane, dove i dolci fritti diventano padroni dei festeggiamenti, ma con nomi diversi. E’ d’obbligo quindi in questo periodo dell’anno fare “il pieno” di calorie prima dell’arrivo del digiuno!
In Italia, ogni regione vanta le sue ricette gastronomiche tipiche e legate alle tradizioni locali. Nelle Marche sono tanti i dolci tipici preparati per l’occasione, spesso legati a leggende popolari.
Tra questi ci sono anche i ‘funghetti di Offida’: che nulla hanno a che vedere con i funghi del sottobosco, ma la cui forma li ricorda molto! In realtà’, altro non sono che dei semplici biscottini a base di acqua, zucchero, farina e anice.
La legenda narra che siano nati durante un assedio del XIV secolo. Le donne di Offida non avevano nulla da cucinare e nemmeno la legna per accendere il fuoco (perché utilizzata per le barricate). Proprio in quell’occasione, si inventarono una ricetta mischiando gli unici ingredienti a disposizione: miele (poi sostituito con lo zucchero), farina e acqua (l’anice fu aggiunto in seguito). Un prodotto semplice e di lunga durata, energetico e gustosissimo: il funghetto offidano!
Provate a prepararli anche voi seguendo questa semplice ricetta…
Ingredienti:
700gr farina,
600gr zucchero,
semi d’anice,
acqua q.b.
Preparazione:
Impastare la farina, lo zucchero e i semi d’anice con acqua fino ad ottenere un impasto consistente. Quindi formare delle palline da far asciugare naturalmente per due giorni.
Le palline vengono quindi messe a cuocere in forno caldo (180°) in stampi appositi per circa 30 minuti: il calore fa fuoriuscire lo zucchero che salda tra loro le varie palline, assumento un bel colore dorato, mentre la parte rimasta dentro i cerchi conserva il colore bianco.
Si ottiene così la tipica forma di tanti funghetti bianchi sulla terra scura, piacevolmente croccanti e presto durissimi quando sono freddi, ma che ritrovano la morbidezza appena riscaldati. Ottimi se accompagnati al caffe’ e anisetta o ad un buon bicchiere di Passerina Passito.
I funghetti di Offida non sono soltanto dei dolci golosi, ma sono un altro esempio di come tradizioni e leggende tramandate negli anni riescano a preservare piatti e cibi che, oltre a essere una delizia per il palato, sanno anche raccontare qualcosa di noi, dei nostri avi e della nostra cultura millenaria!